Tempi inserimento tutori volontari: Sansoni risponde a Zampa

Condanna Di Pinto, Sansoni: vittoria coraggio minori
Monica Sansoni Garante infanzia e Adolescenza

La Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Lazio replica alle critiche della senatrice

Trovo per certi aspetti singolari e ingenerose le critiche espresse dalla Senatrice Sandra Zampa, secondo cui ci sarebbe stato un ritardo nell’inserimento, all’interno dell’Elenco dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati istituito e tenuto presso il Tribunale per i minorenni di Roma, dei partecipanti alla terza edizione di un corso di formazione da me promosso e svolto in collaborazione con l’Istituto regionale di studi giuridici del Lazio Arturo Carlo Jemolo”. Si apre così una nota diramata dalla Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio Monica Sansoni in risposta a un’interrogazione presentata in merito dalla senatrice Sandra Zampa lo scorso 15 gennaio.

Rilevo in primo luogo – prosegue Monica Sansoni – che alla data del 15 gennaio 2025, giorno di presentazione dell’interrogazione, l’elenco dei partecipanti con esito favorevole a tale edizione del corso di formazione era stato trasmesso al Tribunale per i minorenni di Roma da ben oltre un mese, circostanza questa che mi fa pensare che la mancata iscrizione dei partecipanti medesimi al menzionato elenco sia dipesa dalle prevedibili attività istruttorie che il Tribunale svolge prima di procedere in tal senso. Faccio notare, poi, che a monte e a valle di qualsiasi percorso formativo ci sono dei tempi tecnici, occorrenti per svolgere le attività richieste da procedure che siano coerenti con i principi di imparzialità, pubblicità e trasparenza, che forse la Senatrice Zampa o chi le riferisce certe cose ignora o sottovaluta. Mi riferisco, in particolare, a monte, alle attività di organizzazione del corso relative alla predisposizione del programma formativo, all’ individuazione dei docenti e dei tutor, alla definizione del calendario, all’ammissione e alla selezione delle candidature ai fini della partecipazione al corso stesso, ma anche, a valle, concernenti l’elaborazione da parte dell’Istituto Jemolo della documentazione sull’esito del corso, i controlli, da parte della struttura amministrativa che mi supporta, sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive di certificazioni e atti di notorietà rese dai partecipanti al corso stesso in sede di presentazione della domanda di candidatura, che comportano, tra l’altro, l’investitura di distinte pubbliche amministrazioni, come gli uffici della Procura della Repubblica presso questo o quel Tribunale, le università, le istituzioni scolastiche, gli ordini professionali e, dunque, tempi che evidentemente non dipendono solo da detta struttura. Senza contare, inoltre, che sia l’Istituto Jemolo, che svolge per giunta numerose altre attività formative, sia la struttura in parola, si sono trovate a operare in situazioni di oggettiva difficoltà, per ragioni che non sto qui a specificare.”.

La Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Lazio aggiunge che “credo sia opportuno ricapitolare per sommi capi le attività formative svolte nei due anni di durata della convenzione, scaduta lo scorso anno, stipulata con l’Istituto Jemolo: 3 edizioni del corso per tutori volontari di minori stranieri non accompagnati, per un totale di 160 partecipanti e con 133 di essi i cui nominativi sono stati trasmessi al Tribunale per i minorenni di Roma, avendolo superato; una edizione del corso per tutori volontari di minori aventi cittadinanza italiana o dell’Unione europea per un totale di 38 partecipanti e con 32 di essi i cui nominativi sono stati trasmessi al Tribunale stesso, avendolo superato; 4 edizioni del corso per curatore speciale del minore per un totale di 240 partecipanti e con 207 di essi i cui nominativi sono stati trasmessi a tutte le autorità giudiziarie della Regione Lazio competenti a nominare i curatori, avendolo superato”.

La nota diffusa da Monica Sansoni si conclude affermando che “quelli esposti sono numeri e non cicalecci, con i quali abbiamo completamente esaurito il bacino dei candidati ai diversi corsi di formazione, dopo averne data la più ampia diffusione, dagli ordini professionali agli ‘Uffici di Piano’ dei distretti sociosanitari regionali e in merito ai quali, oltre al sentito ringraziamento a tutti coloro che operativamente se ne sono occupati, voglio manifestare la particolare soddisfazione scaturitami dall’aver promosso nella Regione Lazio, in qualità di Garante e, in tal senso, i primi e unici in Italia, il ricordato corso per curatore speciale del minore, riservato ad avvocati e a psicologi, altra novità, esercitanti la libera professione, che per il significativo numero di ore di formazione previste, la trattazione di numerosi e diversificati argomenti, tra cui il trattamento dei dati personali dei minori, altra novità in assoluto che abbiamo inserito in tutti i corsi di formazione svolti, i crediti formativi riconosciuti agli avvocati partecipanti a seguito dell’accreditamento del corso da parte del Consiglio Nazionale Forense, ha avuto un successo notevolissimo, come testimoniato, tra l’altro, dalle circa 250 domande di partecipazione raccolte in poco tempo e dalle reiterate richieste di attivazione di nuove edizioni.”

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