Incredibile ma vero: Conte peggio di Garcia
Forse neppure nel peggiore degli incubi dei tifosi della Società Sportiva Calcio Napoli o, al contrario, nel più ottimistico sogno dei supporters di tutte le altre squadre italiane, si poteva neanche lontanamente appalesare una gara di Champions League come quella appena disputata e persa, col risultato shock di 6-2, sul campo del PSV Eindhoven.

Troppo brutto il risultato finale, troppo brutti gli undici d’azzurro vestiti, troppo brutte le scelte di formazione, iniziali ed in corsa, del mister napoletano di natali salentini per essere tutto vero; eppure, pare essere, anzi è, proprio così.
Mai, prima della serata incubo appena ‘scorsa in quel d’Olanda, in tutta la storia europea della società azzurra, dalla prima partecipazione alla Coppa delle Alpi nell’annata calcistica 1960 all’ultima nella Champions League stagione 2023-24, infatti, il Napoli era uscito dal terreno di gioco con un passivo di ben 6 reti.
In 65 anni, tra il 1960 e il 2025, in sole due occasioni gli azzurri erano stati sconfitti subendo 5 reti: Hibernian-Napoli 5-0, sedicesimi di finale della Coppa delle Fiere 1967-68; Werder Brema-Napoli 5-1, ottavi di finale Coppa Uefa 1989-90. Se, poi, vogliamo essere proprio pignoli, ci sarebbe da annoverare, agli albori del calcio italiano, nel lontano anno 1934, un 5-0 rimediato nello spareggio degli ottavi di finale della Coppa dell’Europa Centrale o Mitropa Cup contro l’Admira Vienna.

Lasciando le statistiche sui peggiori risultati nelle competizioni europee e venendo a quelle, complessive, di inizio stagione, considerando, perciò, campionato italiano e quella che fu la coppa dei campioni, la compagine azzurra, guidata dal vincente Antonio Conte, ha fino ad ora fatto, se vogliamo, peggio di quanto fece Rudi Garcia nello stesso numero di partite disputate, sette in Serie A e 3 in Champions League, nell’inizio dell’annus horribilis post-scudetto 2023, culminato nell’umiliante 10° posto finale ottenuto con il tricolore cucito sul petto.
Lo score del francese, infatti, fu di 4 vittorie, 2 pareggi ed una sconfitta nelle prime sette partite della massima serie calcistica italiana e di 2 successi ed un insuccesso nelle 3 gare iniziali della coppa dalle grandi orecchie.
L’allenatore del quarto scudetto azzurro, invece, ha fin qui collezionato, nello stesso numero di match per competizione, 5 vittorie e 2 sconfitte in campionato e 2 gare perse, compresa l’umiliazione di Eindhoven, e una sola vinta in Champions.
Alla luce dei numeri che saranno pur freddi ma non mentono (quasi) mai, la situazione del Napoli chiamato a difendere il tricolore, a oggi, è quella di un paziente in stato quasi terminale e (visto come la squadra (non) sta in campo, gli infortuni, veri o presunti, a raffica, la linea ondivaga dell'(ex) sergente di ferro Conte) sicuramente in forte condizione confusionale, al quale somministrare la classica cura da cavallo non è detto, alla fine, salvi la vita ovvero la stagione.
A nulla, se non a peggiorare le cose, servono inoltre le lamentele del mister azzurro su un mercato non da top club che, lo informiamo, a dispetto di scribacchini e opinionisti della domenica che popolano l’etere partenopeo e non solo e ai quali, forse, stava rivolgendosi nell’ultima conferenza stampa, parlando dell’importanza di non prendere in giro Napoli e i napoletani, noi avevamo ipotizzato non lo soddisfacesse già ad agosto e non ora.
Non resta che affidarsi al mantra contiano dello “avimm’ fatica‘”, anche se non è detto che basti per raddrizzare una barca che, putroppo, sembra sempre più alla deriva, destinata ad infrangersi sugli scogli di una riedizione corretta ma non aggiornata della stagione 2023-23 che tutti, ma proprio tutti, a Napoli speravano fosse solo un brutto ricordo, una parentesi nera tra uno scudetto e l’altro.
