La Giunta del Lazio non responsabile del blocco forniture su colon retto
“Gli Stati Generali della Prevenzione a Napoli sono stati una grande occasione per toccare temi chiave e ascoltare tante voci autorevoli. Sono fondamentali momenti come questo, in cui tutti gli attori della Sanità possano confrontarsi: si tratta di un sistema governato da mille interessi ed estremamente complesso che va profondamente rivoluzionato. La migliore prevenzione che possiamo fare è quella di riportare fiducia nelle nostre comunità. Come Regione Lazio non soltanto stiamo affrontando tutte le sfide della prevenzione secondaria, ma ci stiamo rendendo protagonisti di una grande progettualità sulla prevenzione primaria. I fattori genetici, quelli individuali, sociali e ambientali giocano un ruolo fondamentale nel condizionare lo stato di salute delle persone, l’esito dell’assistenza e, di conseguenza, l’impatto sui sistemi sanitari. Esistono quindi importanti margini di miglioramento delle nostre condizioni di salute attraverso politiche volte ad orientare i comportamenti individuali e collettivi verso atteggiamenti maggiormente consapevoli e virtuosi. Ma se vogliamo migliorare la salute delle persone dobbiamo cambiare paradigma. Stiamo inseguendo delle trasformazioni sociali evidenti che avremmo dovuto saper anticipare e rispetto alle quali dovevamo prepararci. È necessario fare quadrato su riforme imprescindibili. ‘One Healt’ non è uno slogan, deve essere un cambio di mentalità. Basta divisioni e politicizzazione della salute che deve tornare ad essere un diritto costituzionale“. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca nel corso del suo intervento agli Stati Generali della Prevenzione a Napoli.
Screening colon retto aumentati rispetto al passato
Sulla prevenzione sul colon retto e sull’interruzione unilaterale delle forniture da parte della multinazionale aggiudicataria, in una nota è invece precisato che “l’Amministrazione regionale s’è attivata immediatamente per fronteggiare le difficoltà della fornitura ereditata dalla Giunta precedente e per individuare le tempestive soluzioni idonee volte a contenere il disagio e a garantire il proseguimento del programma di screening. La natura della criticità è dovuta a problematiche di fornitura del materiale diagnostico per cause di forza maggiore esterne alla Regione Lazio, come l’impossibilità di prevedere eventuali scorte di provette, la cui scadenza è semestrale. Alla luce della gara bandita nel 2015 e aggiudicata nel 2018 dalla precedente Giunta regionale – prosegue il comunicato -, i cui primi contratti con le Asl risalgono al 2020, l’attuale Amministrazione, oltre ad aver già pianificato e attivato il nuovo iter per la nuova gara, ha ipotizzato – insieme con gli uffici regionali – tutte le possibili soluzioni sia con il fornitore sia con gli altri operatori economici. L’inevitabile rallentamento dell’offerta di screening nei mesi di luglio e agosto, dovuti al naturale calo fisiologico per la pausa estiva, ha spinto l’Amministrazione regionale a propendere, in linea con le Asl, per il pieno recupero dell’attività nei mesi successivi, a partire da settembre, anche grazie all’arrivo di una prima nuova fornitura di 40.000 provette a cui faranno seguito successive forniture tali da garantire il servizio. L’Amministrazione regionale, intervenuta prontamente per salvaguardare i Livelli essenziali di assistenza, è in attesa dell’esito della gara in corso per il nuovo aggiudicatario, confermando gli sforzi profusi in questi anni sulla prevenzione. Infatti – si conclude la nota -, le attività di screening con l’insediamento dell’attuale Amministrazione sono in costante crescita a dimostrazione delle giuste misure messe in campo sulla prevenzione: per il colon retto sono stati 249mila i test lo scorso anno, 204mila nel 2023 e 175mila nel 2022“.