Napoli, in Commissione Salute e Verde situazione del canile “La Fenice”

Napoli, in Commissione Ambiente situazione del canile "La Fenice"
Fiorella Saggese

Si è svolta mercoledì 4 giugno una seduta della Commissione Salute e Verde, presieduta dalla consigliera comunale Fiorella Saggese, dedicata alla delicata situazione del canile dell’associazione “La Fenice”: struttura che ospita attualmente circa 180 cani e che rischia la chiusura a causa di una serie di criticità amministrative e gestionali. La responsabile del rifugio ha denunciato in apertura le difficoltà operative legate alla richiesta avanzata da ABC – Acqua Bene Comune Napoli – di intestare direttamente al rifugio il contratto di fornitura idrica. Una simile condizione renderebbe insostenibile l’attività del canile, mettendo a rischio la permanenza degli animali ospitati, la maggior parte dei quali sono intestati all’associazione; solo una minoranza che risiedono presso il canile prevalentemente d’estate sono intestati a terzi che fruiscono del rifugio come pensione. In una comunicazione letta in aula dalla presidente Saggese, ABC ha specificato di ritenere che sia il Comune a doversi fare carico del contratto di fornitura. Ulteriori criticità emergono rispetto alla regolarità urbanistica e giuridica dell’occupazione dell’area. Il rifugio si estende infatti su una particella di proprietà comunale che non risulta essere quella assegnata in origine attraverso il contratto di comodato d’uso gratuito.

La dirigente del Servizio Tutela ambientale, Salute e Paesaggio Giuliana Vespere ha chiarito che “la struttura opera attualmente in base a una SCIA veterinaria regolarmente presentata ma soggetta a verifica: in assenza di titoli giuridici e autorizzazioni urbanistiche, la SCIA potrebbe essere revocata.

Il dirigente del Servizio Gestione immobili destinati a finalità sociali Vincenzo Papa ha illustrato nel dettaglio l’evoluzione amministrativa dell’assegnazione dell’area: dal 2001 ad oggi si sono succedute varie delibere, assegnazioni e retrocessioni, avvenute in assenza di procedimenti a evidenza pubblica. Ha sottolineato che, secondo i regolamenti comunali vigenti (1995 e 2013), “non è prevista la concessione gratuita di suolo pubblico neppure per attività con finalità sociale e che i contratti devono essere onerosi, pur con la possibilità di agevolazioni per le attività sociali“. Ha inoltre evidenziato “una serie di dinieghi del SUE per opere edilizie non regolari. Potrebbe essere avviato un processo di regolarizzazione che prevede la corresponsione di indennità da parte degli occupanti sine titulo e la possibilità di un’assegnazione temporanea a titolo oneroso, ma alla fine bisognerà necessariamente espletare una procedura a evidenza pubblica“. Papa ha infine segnalato l’attenzione della Corte dei Conti sulla vicenda, sollecitando “un’azione celere da parte del Consiglio comunale“.

Diversi consiglieri hanno evidenziato l’urgenza della situazione. Ciro Borriello (M5S) ha definito “emergenziale” il contesto attuale, ritenendo inaccettabile che “i 180 cani possano restare senza ricovero” e ha proposto di “valutare la possibilità di classificare l’acqua come beverino pubblico per evitare l’interruzione del servizio“. Sulla stessa linea anche il consigliere Claudio Cecere (M5S) che ha ribadito “la disponibilità politica ad affrontare con serietà e immediatezza la questione“.

In conclusione, la presidente Saggese ha annunciato “la presentazione di una richiesta di accesso agli atti per ricostruire compiutamente l’intera vicenda amministrativa del rifugio e la stesura di una nota informativa da indirizzare al sindaco e ad ABC per sollecitare una presa in carico istituzionale della problematica“.

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