Grazie al bianconero “Andonio”, la Vecchia Signora torna in corsa
Un favore alla Juventus. Questo è quello andato in scena nel tardo pomeriggio di sabato 1 marzo, allo stadio Diego Armando Maradona, tra il Napoli allenato da Antonio Conte e l’Internazionale guidata da Simone Inzaghi. Le due squadre che occupano, rispettivamente, la seconda e prima posizione in classifica, non si sono fatte del male e, spartendosi la posta in palio con un punto ciascuno che non serve a nessuno, hanno porto, su un piatto d’argento, la grande occasione alla squadra di Torino allenata da Thiago Motta, nel caso di vittoria odierna contro il Verona allo J-Stadium, di accorciare sensibilmente le distanze dalle prime tre in graduatoria – c’è anche l’Atalanta dell’altro juventino Giampiero Gasperini – e rientrare in maniera fino a ieri insperata in corsa per la conquista finale del titolo di campioni d’Italia 2024-25.
A dimostrazione di quanto scriviamo, proprio la prestazione, più che buona, offerta ieri dai napoletani contro gli interisti. La squadra vista in campo sabato, infatti, ha mostrato tutto i suo valore che, inspiegabilmente, sembrava non possedere più o aver smarrito per sempre nell’ultimo, nefasto, mese di campionato quando, nell’ordine, il Napoli ha pareggiato in maniera “sospetta” contro Roma, Udinese e Lazio, perdendo, addirittura, sul campo della matricola terribile Como allenata da Cesc Fàbregas. Quattro incontri terribili nel quale la squadra guidata da Antonio Conte di natali salentini ha dilapidato qualcosa come nove punti, consentendo non solo alla diretta rivale Inter di scavalcarla in cima alla classifica di Serie A; ma, soprattutto, all’amata – sportivamente parlando – del tecnico pugliese di avvicinarsi alla zona scudetto e diventare, a questo punto, vista l’eliminazione dalle coppe, una delle più accreditate pretendenti alla vittoria finale.
Per il Napoli, quindi, grazie al “pianificato” (?) harakiri del fedelissimo bianconero Andonio, datasi anche l’impossibilità di far del male ed arrivare davanti all’altra corazzata del Nord con ai vertici il “fratello juventino“ Giuseppe Marotta, non resta che contendere la terza/quarta piazza ai neroazzurri bergamaschi di mister Gasperini che, a fine stagione, potrebbe davvero approdare sulla panchina azzurra al posto di un Antonio Conte che, checché ne dicano i “contiani” in servizio permanente effettivo, è già con un piede e mezzo lontano dagli azzurri. Il resto non è noia come avrebbe cantato Franco Califano, ma quisquilie, bazzecole, pinzillacchere come avrebbe detto il parte napoletano e partenopeo Antonio De Curtis in arte Totò.