Napoli, degrado a Pianura: Enza Amato chiede abbattimento T1

Napoli, degrado a Pianura: Enza Amato chiede abbattimento T1
Napoli, il "Mostro" di Pianura

La presidente del Consiglio comunale di Napoli Enza Amato ha inviato una richiesta al sindaco, al vicesindaco con delega all’Urbanistica, all’assessore al Bilancio con delega al Patrimonio, al capo di Gabinetto e ai competenti uffici tecnici e amministrativi del Comune per sollecitare un intervento urgente sul fabbricato comunale denominato “T1”e situato in via Vicinale Trencia nel quartiere Pianura. L’immobile, ricorda la presidente Amato, fu realizzato negli anni ’70 in violazione delle più elementari norme edilizie e urbanistiche ed è da tempo simbolo di degrado, abbandono e gravi disuguaglianze sociali. Dopo un grave incendio avvenuto nel luglio 2008, l’edificio fu dichiarato inagibile e circa 200 persone, in gran parte immigrati extracomunitari che vi vivevano abusivamente, furono sgomberate. Da allora, nonostante la muratura e la recinzione, il fabbricato è rimasto in uno stato di totale abbandono, diventando ricettacolo di pericoli e segnali di degrado urbano. Negli ultimi tempi, segnala ancora la presidente, nonostante le opere di messa in sicurezza, continuano a giungere segnalazioni di intrusioni – anche da parte di minori – e crolli causati dall’intensificarsi del fenomeno del bradisismo che interessano sia l’interno che l’esterno dell’edificio con gravi rischi per l’incolumità dei cittadini in un’area centrale e densamente frequentata del quartiere.

Il T1 rappresenta una ferita aperta per il quartiere Pianura – conclude Amato – e per questo è necessario intervenire immediatamente per eliminare una situazione di grave pericolo e restituire dignità e valore a un’area che ha grandi potenzialità di sviluppo. Chiedo all’Amministrazione comunale di attivarsi con urgenza per procedere all’abbattimento dell’immobile e avviare un percorso di rigenerazione urbana”. La presidente Amato ha infine ribadito “la disponibilità a ogni momento di confronto istituzionale”, allegando alla richiesta anche fotografie del fabbricato, definito “il mostro di via Trencia”.

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