Napoli e Roma capolista alla sosta per le nazionali con 15 punti
Il Napoli batte il Genoa 2-1 in rimonta al Diego Armando Maradona. Stesso risultato e stessa modalità per la Roma che, nel primo pomeriggio, ha la meglio su una sempre più derelitta Fiorentina. Juventus e Milan chiudono, nel posticipo serale della domenica, la sesta giornata della Serie A: impattando a Torino con uno scialbo zero a zero; e così, in virtù di questi risultati, la Serie A arriva alla sosta per le nazionali con una inedita coppia di testa: azzurri campioni d’Italia in carica e giallorossi a trazione Gasperini guidano infatti la classifica del campionato a un sesto del percorso. In altre parole, il Centro-Sud guarda il Nord dall’alto in basso come quasi mai è accaduto nella storia ultracentenaria del calcio italiano.

L’accoppiata azzurro-giallorosso al primo posto della graduatoria della massima divisione calcistica nazionale, per chi ha qualche anno in più, rimanda, inevitabilmente, la memoria ed il cuore a quegli anni 80 nei quali, grazie ai Falcao, ai Krol e, soprattutto, ai Maradona, Napoli e Roma dominavano la scena pallonara tricolore e si sfidavano con tanto amore, passione e sentimento in quello che, allora, era conosciuto come il derby del sole.

Le squadre romana e napoletana, infatti, si sono divise equamente il decennio conosciuto come quello del riflusso dall’impegno politico e della Milano da bere.
Quinquennio 80-85 appannaggio della Roma che, guidata da un tal Paulo Roberto Falcao, ha conteso la vittoria finale alla Juventus e, nel biennio 80-82, se l’è giocata anche con il terzo incomodo Napoli a trazione Marchesi-Krol.
Successivi cinque anni (85-90), invece, regno indiscusso della formazione della capitale del Sud che con il D10S del calcio Diego Armando Maradona ha affermato il proprio dominio sulle due squadre della Madunina.

Tornando all’oggi, va detto che se del Napoli scudettato, allenato da Antonio Conte, ci si aspettava una riconferma della passata, vincente, stagione che i numeri attuali, pur con qualche difficoltà di troppo sul rettangolo verde, certificano alla grande, meno atteso era l’exploit della Roma affidata, da quest’anno, a Giampiero Gasperini che, dopo il miracolo Atalanta, mostra fin da subito di poter ripetere in un ambiente del tutto diverso per aspettative, pressioni, storia, l’impresa compiuta a Bergamo.
Una rondine non fa primavera e, come dicono quelli che parlano e scrivono bene di calcio, il campionato è appena all’inizio e lastricata d’insidie è la strada, lunga, che conduce alla conquista dello scudetto 2025-26; ma giallorossi e, soprattutto, azzurri non si trovano lì per caso e, siamo certi, manterranno il ruolo di prima outsider e compagine favorita per la vittoria finale fino alla fine del torneo o giù di lì; anche perché, da quello che si è visto in queste prime, parziali, giornate di campionato, le corazzate del Nord non sembrano essere tali, come dimostrato da quella negazione del gioco del calcio che è stata la sfida di domenica sera, allo Juventus Stadium, tra i padroni di casa bianconeri e gli ospiti a strisce verticali rossonere.
Sarà quel che sarà – Ricchi e Poveri, cit. -, ma per ora, in Serie A, lo Stivale è all’incontrario: chi solitamente sta sopra è sotto e viceversa; e per il movimento calcio tutto, non solo per società, squadre, tifoserie napoletane e romaniste, è proprio un belvedere.
